Progetto O.R.CO.
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- Pubblicato: Giovedì, 10 Aprile 2014 16:04
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- 10 Apr





Lo studio di un sistema carsico è un'operazione complessa che si protrae nel tempo cercando di fare ipotesi sullo sviluppo e l'evoluzione dello stesso, in cui interagiscono molteplici fattori, legati soprattutto all’assetto geo-strutturale del corpo roccioso in cui il sistema si sviluppa e alle vicende tettoniche e paleo-idrologiche che si succedono nel tempo. Distinguere gli effetti dei primi fattori, che hanno un ruolo essenzialmente passivo, dai secondi, che invece interagiscono attivamente con lo sviluppo del sistema carsico, non è semplice e richiede prima di tutto la modellizzazione tridimensionale accurata delle grotte conosciute. Studi di questo tipo sono di fatto perseguibili sono in quei sistemi dove le esplorazioni speleologiche hanno permesso una conoscenza approfondita del reticolo sotterraneo. Il Complesso Carsico del Monte Corchia (Alpi Apuane, Toscana) è uno dei sistemi carsici maggiormente sviluppati e meglio conosciuti del territorio italiano con uno sviluppo stimato di almeno 60 km e una profondità di 1187 m. La complessità del sistema e la lunga e tormentata storia esplorativa, condotta su molti fronti e da gruppi diversi, hanno reso difficile la stesura e l’aggiornamento di un rilievo completo ( L. Piccini - Talp 46 ).
Nel maggio del 2010 ha preso avvio un ambizioso progetto che ha come obiettivo l’aggiornamento del rilievo e la sua digitalizzazione al fine di ricavare il modello tridimensionale del sistema, questo nasce con il nome di progetto O.R.CO. ( Operazione Rilevo Corchia )
Durante l'ultimo campo interno del 27/28/29 dicembre 2013, abbiamo partecipato alla campagna di rilievo nei rami poco disnati dalle "gallerie perdute" in Farolfi, zone che si trovano a tre ore dall'ingresso. Oltre a rilevare zone ormai dimenticate dalle passate esplorazioni, sono state individuate interessanti possibili sviluppi esplorativi, di seguito la relazione di Cristian del GSAV
Località: ramo dei LUPI e gallerie perdute-Antro del Corchia- Stazzema(LU)
Data e 27-12-2013 ora ingresso: 13:00
Data e 29-12-2013 ora uscita: 17:00
Partecipanti: Leonardo Piccini, Eleonora Bettini (GSF), Pietro Bartolini (GSM), Cristian Leonardi (GSAV), Silvio Pierini (GSP), Alessio Agugliaro (USP), Alessandro Cetoloni (CSCS), Paolo Brunettin (GSLunense), Luca Gioan (GSLunense), Susana Livia Crespo (GSLunense).
Condizioni meteo: Esterne: sereno, freddo e un po di neve allentrata. Sereno, poco freddo e neve sfatta alluscita.
Interne: nel ramo attivo poca acqua i primi due giorni poi aumento improvviso dovuto a rialzo termico e un po di pioggia.
Materiali lasciati/recuperati: nessuno
Esplorazione/ rilievo: rilievo delle gallerie perdute. Esplorazione della zona vicino al campo base e delle zone rilevate.
Note e Impressioni:
27 dicembre 2013
ci troviamo dalla Piera a Levigliani alle 10:00 del 27 dicembre 2013. Facciamo meno macchine possibili e arriviamo fino a Fociomboli, dove incontriamo la prima e poca neve. Le previsioni meteo promettono bene. Il tempo è ottimo: un po di freddo ma sereno. Ci prepariamo e ci cambiamo alle macchine a parte me e Silvio che ci cambiamo allingresso della grotta. Ci contiamo, in tutto siamo in dieci. Un buon numero
ma 15 sacchi (facciamo 14 più un trolley
), tre sacchi piccoli e uno per le corde del primo pozzo. Non male!
Allinizio tutto bene. Si arma qualche pozzo poi lincertezza
per di qua, no di là, forse è qui, cechiamo di là ma proviamo di giù
facciamo una cosa, mangiamo qui poi si riparte e si vede
e siccome a stomaco pieno si ragiona meglio di quando è vuoto ecco che si torna ad andare avanti!
Certo in una grotta la possibilità di stare nello stretto va messa in conto ma qui ci facciamo passare la voglia
ed ecco i primi passamano coi sacchi. Così nello stretto ci si muove a fatica e lingresso sembra più lontano ma dopo una serie di cunicoli, laminatoi e gallerie degne di uno gnomo alle 19:00 arriviamo al campo base.
Ceniamo e ci prepariamo per la notte, chi monta lamaca e chi si sistema la sabbia. Dopo cena discutiamo del rilievo e delle relative squadre. Facciamo il punto, la zona da rilevare (quella sopra la risalita vicino al campo). Vengono fuori quattro squadre (due da due e due da tre persone). Kunze e Susana, Leonardo e Eleonora, Cristian, Luca e Alessandro, Pietro, Silvio e Alessio.
Allativo cinque trousse da rilievo di cui una con disto modificato (quella del Kunze). Decidiamo di andare a letto presto anche se cè chi farebbe le ore piccole
Lindomani è pure previsto larrivo di Adriano Roncioni del gruppo di Lucca con altri al seguito ma abbiamo stimato per non prima delle 15:00
, vedremo.
28 dicembre 2013
Ci svegliamo ale 8:00 dopo una notte insonne fra russa e rumori molesti. Dopo colazione, alle 9:00, siamo già operativi e una volta risalito il pozzo vicino al campo iniziamo a rilevare le varie zone. Alessio si è poi invertito con Susana. Le gallerie subito a destra risalito il pozzo sono state rilevate da me e il Kunze con il disto. (continuano in strettoia). Kunz e Alessio hanno rilevato dei cunicoli nellaltra direzione. Al primo bivio che si incontra, dal pozzo verso sinistra, si prende a destra e si trova un salone fossile che continua in un pozzo. Questa zona è stata rilevata sia da Leonardo e Eleonora che dal Kunze.Susana, Pietro e Silvio sono andati a rilevare la parte più lontana dove al termine di passaggi stretti si apre un grande salone con pozzi da scendere. Io, Luca e Alessandro abbiamo rilevato un ramo laterale stretto, freddo e fangoso fino al caposaldo n°14 di un precedente rilievo (galleria principale) e poi di lì fino al 6. Leonardo ed Eleonora hanno poi rilevato dal punto 6 fino al pozzo e da lì fino al campo base. Finito il rilievo abbiamo fatto un po di esplorazione e abbiamo notato precedenti segni di passaggio quasi ovunque. E una zona perlopiù ventosa con alcune zone riparate e asciutte. Se si escludono i saloni le zone non sono comode da percorrere per la presenza di questi meandri larghi e schiacciati. Nel tardo pomeriggio ci ritroviamo tutti al campo mentre Luca e Pietro decidono di scendere nel ramo attivo li accanto. Io gli do una mano. Larrivo dacqua è notevole ma a quanto pare scesi alcuni salti la forra continua in fessura impraticabile (secondo la descrizione di Luca e Pietro). La zona nonè stata rilevata. E lora di cena e così si mangia qualcosa e ci si rilassa anche se rilassati è un parolone viste le dimensioni del campo
altezza massima un metro con alcuni punti in cui si riesce a stare quasi in piedi ma fermi lì
la cosiddetta zona relax!
Nonostante ciò siamo riusciti ugualmente a mettere le amache e a muoverci senza problemi tra moschettoni, corde e fornelli. Il menù è vario: siamo passati dai noodles con aggiunta di dado al cous cous di verdure, bene o male tutte cose che cuociono in fretta. Cè chi si azzarda con il risotto ma ha cenato tardi
Abbiamo dormito in media 8-10 ore e a parte un po di freddo la prima notte (solo perché mi mancava la tendina sopra lamaca) si sta bene. Non so gli altri ma anche se mi sono svegliato ripetutamente mi sono alzato riposato.
29 dicembre 2013
Il giorno 29,domenica e ultimo giorno, dopo una colazione a base di tutto
caffè, tè, minestre varie e formaggio (ci mancava solo il gelato) smontiamo il campo e ci incamminiamo verso luscita. Primi a partire il Kunze e Pietro che devono continuare il rilievo fino alla congiunzione per i rami di -350, poi con calma io, Eleonora e Luca. A seguire tutti gli altri che, con Leonardo, si mettono a fare le foto da mettere agli atti. In grotta con due sacchi per uno è un pò faticoso ma il passamano prima delluscita è stato divertente. Sortiamo di grotta che sono le 17:00 circa (allattivo 52 ore di permanenza ipogea). Gli ultimi ad uscire circa una ventina di minuti dopo. Fuori non fa freddo, la neve si è sciolta e lingresso non tira aria
perfetto!Una volta che siamo al Vallechiara a Levigliani sistemiamo e smistiamo tutto il materiale e ceniamo lì e finalmente dopo tre giorni in Corchia possiamo mangiare seduti su una sedia. Grazie a Cristian, il prossimo appuntamento per maggio 2014